martedì 7 giugno 2016

Il sovraccarico nella corsa da "Stefano Mosca.it"

Personal Trainer Bologna Stefano Mosca - www.stefanomosca.it      Personal Trainer Bologna Stefano Mosca - www.stefanomosca.it         Personal Trainer Bologna Stefano Mosca - www.stefanomosca.it



La corsa, come tanti altri sport di contatto, produce sovraccarico meccanico dovuto all’impatto che si ripercuote su muscoli, tendini, legamenti e ossa producendo infiammazione e infortuni

Nello specifico possiamo distinguere cinque comuni forme di sovraccarico osteoarticolare:

DOLORE MUSCOLARE GENERICO: e’ quello tipico del principiante, situazione transitoria del muscolo che sottoposto allo stress dell’allenamento, prima degrada per poi rigenerarsi. Sbagliato quindi andare a forzare gli allenamenti in condizioni di affaticamento muscolare, si rischiano infortuni

DOLORE TIBIALE: si verifica quando c’è un sovraccarico del tibiale posteriore, cioè del muscolo deputato a controllare il movimento del piede verso l’interno. In questo caso si infiamma il periostio, cioè quella porzione di tessuto che riveste l’osso. Ne sono colpiti soprattutto i neofiti con eccessivo movimento di pronazione, ma attenzione anche alla corsa troppo lenta, ai lunghi chilometraggi e persino alla corsa in discesa

DOLORE AL TENDINE D’ACHILLE: questo tipo di infiammazione quasi sempre è generato dall’uso di scarpe non adatte alla corsa oppure scarpe tecniche usate in modo non corretto rispetto al tipo di allenamento svolto o alla propria struttura corporea

DOLORE LOMBARE: per sostenere l’azione di corsa è necessario avere una buona tonicità nella muscolatura paravertebrale della colonna. In questo caso diventa importante fare esercizi per potenziare la muscolatura posturale (addominali, dorsali, glutei, core stability). Anche un appoggio troppo di tallone scarica l’impatto sulla schiena

SOVRACCARICO SULLE GINOCCHIA: diventa quasi inevitabile se si affrontano percorsi molto lunghi ad andature estremamente basse con tempi di appoggio al suolo che tendono ad allungarsi oltremodo. In questo caso si generano situazioni di stress del tendine rotuleo o in corrispondenza dell’articolazione femoro-rotulea. E’ molto utile inserire nell’allenamento sedute con variazioni di ritmo, vedi il fartlek oppure l’interval training, sempre che la condizione cardiocircolatoria lo consenta. 


Un buon protocollo di esercizi di stretching aiuta naturalmente a prevenire ad alleviare le problematiche date dal sovraccarico.




Leggi anche: