Riduzione delle performance: i trucchi per conservare una
buona motivazione.
Non è sempre facile rimanere runner attivi e positivi quando
non si vedono più progressi. Utilizzando immaginazione e umiltà, il
divertimento può e deve rimanere al primo posto nella pratica del running.
Saper affrontare gli argomenti importanti
Sensazioni negative in allenamento e/o tempi non buoni in
gara: prima di allarmarsi è importante considerare diversi fattori:
1. La condizione di stanchezza generale.
2. La difficoltà a mantenere il chilometraggio abituale.
3. Il totale delle gare corse nell'ultimo semestre.
4. La situazione familiare e professionale.
Anche altri fattori possono influenzare il ristagno o la
riduzione delle performance. Dovresti fare un elenco il più esaustivo possibile
di tutti i fattori che potrebbero essere coinvolti. E dovresti farlo in tutta
franchezza, senza timidezza e senza sensi di colpa. A volte la regressione (o
la sensazione di regredire) è semplicemente la conseguenza di una stanchezza
mentale legata ad una situazione personale complessa o movimentata. I runner non
sono dei robot!
E fare un bilancio oggettivo…
1. Stanchezza generale. È difficile progredire o anche
conservare il proprio livello di running se una condizione di stanchezza fa da
freno ad un allenamento di qualità. La stanchezza cronica e prolungata può
avere molte cause. Sarebbe meglio consultare il proprio medico se questa
sensazione di mancanza di energia dovesse perdurare, per verificare che non si
stia «covando» qualche infezione. Anche le analisi del sangue potrebbero essere
una scelta sensata.
2. Difficoltà a realizzare il chilometraggio abituale.
Poniti la domanda: il chilometraggio è difficile da mantenere a causa di una
mancanza di divertimento nel correre? Se la risposta è positiva, potrebbe
essere un segnale di noia di fronte a sforzi simili ripetuti su percorsi sempre
uguali. I runner devono avere fantasia nel variare gli allenamenti. E una
riduzione del chilometraggio non è necessariamente una brutta notizia.
Soprattutto se è accompagnata da sedute di nuoto, di ciclismo o anche di vero e
proprio riposo.
3. Il totale delle gare corse nell'ultimo semestre. Non è
così strano perdere motivazione quando si parla di sforzi importanti, magari
non sempre coronati dai tempi sperati, che si accumulano nel corso della stessa
stagione. Si deve trovare il tempo di recuperare fisicamente e mentalmente
prima di emettere una diagnosi negativa. E si devono valutare altri percorsi di
preparazione.
4. Situazione familiare e professionale. È difficile, per
non dire impossibile, rimanere concentrati sull'allenamento quando in casa o
sul lavoro si accumulano problemi e dissapori. L'eccesso di stress nuoce sempre
alle performance. Si deve essere pazienti e, soprattutto, si deve dare la
giusta importanza ad ogni cosa. Non sei un professionista. È logico che la tua
vita familiare e la tua carriera professionale siano più importanti delle tue
performance di running.
Vivere la passione di correre al di là del concetto di
record personali!
Arriva sempre un momento in cui il tempo fa la sua parte.
Perché un runner, per quanto assiduo e coscienzioso, dovrebbe sfuggire ad
un'inevitabile riduzione delle sue performance? Fortunati quelli che possono
vivere la propria passione per il running senza essere disturbati da continui
infortuni. Si deve saper riconoscere che è stato raggiunto un limite di
performance. Che non è possibile superarlo e neanche mantenerlo. Si deve saper
ammettere anche, soprattutto dopo i 50 anni, che il corpo non può più tollerare
sforzi tanto sostenuti.
Riduzione della VM, rendimento muscolare inferiore e una
certa scioltezza che progressivamente diminuisce: spetta a ciascuno saper
accettare l'idea del declino. E trovare il modo migliore per gestirlo. Tenendo
sempre bene in mente che il piacere di correre è sicuramente più importante dei
secondi o dei minuti persi su una distanza…
Trovare nuovi percorsi di allenamento e provare nuove
distanze in gara: due modi semplici e generalmente efficaci per combattere la
mancanza di motivazione legata alle performance in riduzione…
Fonte: Kalenji.it
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